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Disturbi cognitivi: illustrazione del cervello
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Disturbi cognitivi: la nutraceutica a supporto di memoria e attenzione

Data: 17_11_2022
Categoria: R&D Innovation

Le funzioni cognitive possono essere definite come le abilità mentali che comprendono attenzione, memoria, percezione e apprendimento. Spesso tali facoltà sono messe a dura prova da fattori quali stress, stanchezza e invecchiamento. Questo porta le persone a ricercare soluzioni in grado di supportare le capacità cognitive e spesso la risposta arriva dal mondo della nutraceutica che, attraverso numerosi studi, ha osservato negli anni gli effetti e le proprietà di diverse sostanze e componenti.

Lo stesso ha fatto Biofarma Group che, grazie all’importante esperienza dei suoi laboratori di ricerca e sviluppo, ha realizzato due prodotti in grado di supportare tali funzioni in due fasi particolarmente delicate per quanto riguarda memoria e attenzione: l’età scolastica e la vecchiaia.

Difficoltà cognitive: dall’infanzia alla vecchiaia

Comunemente i disturbi cognitivi vengono associati all’età più avanzata, tanto da parlare di un vero e proprio decadimento cognitivo. Questa associazione è ampiamente confermata da dati statistici a riguardo: studi sulla memoria hanno infatti dimostrato che circa un terzo delle persone anziane sane hanno difficoltà con la memoria dichiarativa e inoltre solo un quinto circa dei settantenni ottiene nei test cognitivi risultati simili a quelli dei ventenni.

Illustrazione dei sintomi del decadimento cognitivo

I sintomi del declino cognitivo che colpisce gli anziani possono essere diversi: può essere osservata una difficoltà a fissare nuovi ricordi e quindi a imparare nuove cose, può risultare complicato svolgere più azioni contemporaneamente e infine può diventare un problema ricordare informazioni semplici quali ad esempio nomi, numeri, dove e quando sono stati appresi e gli appuntamenti programmati.

Tali difficoltà sono generate da un ambiente impercettibilmente in evoluzione all’interno del cervello, che gli scienziati stanno cercando di osservare e studiare con l’ausilio della tecnologia di imaging e tecniche di ricerca avanzate. La speranza è che la comprensione della base neurale del declino cognitivo possa portare a terapie farmacologiche e altre strategie per rallentarlo o prevenirlo.

Tuttavia, gli anziani non sono gli unici soggetti che necessitano di un supporto per quanto riguarda le funzioni cognitive. Gli studenti, infatti, spesso incontrano delle difficoltà per quanto riguarda concentrazione e memoria e le cause di tale problematica possono essere attribuite a diversi fattori che vanno dallo stress all’ansia, alla stanchezza fino ad arrivare addirittura ad un eccesivo utilizzo dei dispositivi elettronici.

Sia nel caso degli studenti che delle persone anziane, i rimedi per supportare le abilità cognitive possono essere diversi: esercizi per allenare la memoria e la concentrazione, utilizzo di strategie per ricordare le cose, un miglioramento della salute mentale e soprattutto dello stile di vita in termini di attività fisica, sana alimentazione e qualità del sonno.

Un importante alleato può inoltre essere rappresentato dagli integratori alimentari che, come già evidenziato, da anni sono oggetto di studi in quanto rappresentano un efficace supporto nel caso di problemi cognitivi.

Illustrazione della struttura della vitamina B1 utile in caso di difficoltà cognitive

Disturbi cognitivi e nutraceutica: gli studi a riguardo

Negli anni sono stati condotti numerosi studi al fine di testare gli effetti di diversi principi attivi sulle funzioni cognitive. I trial hanno permesso di individuare potenziali componenti di prodotti nutraceutici indirizzabili a diverse fasce di età ed esigenze.

Fra le componenti che hanno dimostrato un’importante efficacia nel supportare la memoria in soggetti anziani, con addirittura una situazione di demenza, emerge la vitamina B1 o Tiamina. Un’analisi della New York Academy of Sciences (2) ha infatti evidenziato come gli studi condotti negli anni abbiano dimostrato che una carenza di tiamina è associata a problemi neurologici, inclusi deficit cognitivi ed encefalopatia. Più nello specifico, un’ampia letteratura documenta un’associazione tra carenza di tiamina e disturbi della memoria. Sono state pubblicate infatti alcune migliaia di studi, con molteplici differenze in termini di trattamenti e durata, che sono giunti alla conclusione comune che la carenza di tiamina è associata a una diminuzione della memoria e che quindi una sua integrazione può aiutare i soggetti anziani, implementandone le performance cognitive.

Ma oltre alla vitamina B1 numerosi studi si sono concentrati sulla Bacopa monnieri o Brahmi, un’erba medicinale originaria delle zone umide dell’India meridionale e dell’Australia, che è stata utilizzata per secoli nella medicina ayurvedica come tonico e come rimedio per il trattamento di varie malattie neurologiche e neuropsichiatriche. È stato dimostrato infatti che il consumo di B. monnieri può migliorare la memoria logica, l’apprendimento e il controllo mentale nei soggetti con deficit mnesici associati all’età, senza effetti avversi gravi. Un trial clinico 5 condotto su 60 soggetti anziani sani, a cui è stato chiesto di assumere una quantità standardizzata di B. monnieri una volta al giorno per 12 settimane, ha mostrato risultati che suggeriscono che l’utilizzo di estratti di questa pianta può migliorare l’attenzione, l’elaborazione cognitiva e la memoria di lavoro.

Per quanto riguarda il target studenti invece, in letteratura si trovano numerosi trial indirizzati all’osservazione di memoria e concentrazione sui bambini e ragazzi. Nello specifico, numerosi studi hanno osservato come questi reagiscono alla Fosfatidilserina (PS), considerata un vero e proprio nutriente per il cervello. Questo fosfolipide è infatti un componente fondamentale della struttura cerebrale e del midollo spinale ed è attivo a livello delle membrane cellulari (comprese le membrane sinaptiche). Un numero significativo di ricerche cliniche pubblicate ha dimostrato che l’integrazione di PS supporta vari parametri cognitivi nei bambini, compresi quelli affetti da Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività.

Ad esempio, uno studio1 condotto su trentasei bambini, di età compresa tra i 4 e i 14 anni, ha osservato gli effetti della somministrazione di 200 mg di PS al giorno per due mesi e ha registrato significativi benefici su memoria uditiva a breve termine, senza effetti avversi. Inoltre, un ulteriore trial clinico 2 ha selezionato 120 studenti di età compresa fra i 17 e i 18 anni che hanno assunto 100 mg di PS in un bicchiere di latte o un placebo (latte senza PS) per 40 giorni. Anche in questo caso i risultati hanno mostrato che il gruppo PS ha sperimentato un significativo miglioramento delle performance della memoria rispetto all’inizio dello studio e rispetto al gruppo placebo.

Disturbi cognitivi: ingredienti attivi dei prodotti sviluppati da Biofarma Group per combatterli

Contrastare i disturbi della memoria secondo Biofarma Group

Biofarma Group, da sempre attiva nella formulazione e sviluppo di prodotti nutraceutici in grado di interpretare i bisogni del mercato e assecondare le specifiche esigenze dei consumatori, ha formulato due diversi prodotti al fine di sostenere memoria e attenzione sia nelle fasce di età scolastiche, che nella delicata fase dell’età avanzata.

La forza di questi prodotti nutraceutici risiede nella efficacia data da un mix sinergico di principi attivi vincenti.

Per quanto riguarda il target senior, ad esempio, la formulazione individuata dai laboratori di ricerca e sviluppo comprende, per l’appunto, la vitamina B1 e la Bacopa Monnieri oltre ad altre componenti quali vitamine B2, B6, e B5, niacina, Iodio, zinco e eleuterococco in grado di contribuire al normale funzionamento del sistema nervoso e delle funzioni cognitive e di proteggere le cellule dallo stress ossidativo.

L’azione congiunta di tali principi attivi consente alla formulazione di sostenere le persone anziane incrementandone le performance cognitive.

Il prodotto orientato al target studenti prende invece la sua forza dall’azione della fosfoserina – di cui la fosfatidilserina è un metabolita e i cui effetti sulla memoria sono già stati evidenziati in precedenza – e da una serie di altre componenti in grado di contribuire al funzionamento del sistema nervoso e delle capacità cognitive: niacina, vitamine B6 e H, iodio e zinco.

Dry-cap: packaging del prodotto di Biofarma Group per contrastare i disturbi cognitivi

Infine, un’importante menzione merita l’innovativa tecnologia di confezionamento utilizzata per la distribuzione di entrambi i prodotti: M-Cap. Si tratta di una speciale tecnologia a due fasi che permette di racchiudere, e al tempo stesso separare nel medesimo pack principale, la parte solida del prodotto (polvere) e la parte liquida. 

Questa tipologia di confezionamento è particolarmente adatta per i prodotti a base di probiotici, ma si applica anche alle vitamine, ai minerali e ad altri micronutrienti. I vantaggi sono importanti e diversi: M-cap consente infatti di mantenere l’integrità dei benefici della polvere, in quanto contenuta in un ambiente protetto da umidità e luce, consentendo un eccellente stabilità del prodotto e una shelf-life di 24 mesi; inoltre rende il prodotto facile da assumere in ogni momento e pertanto perfetto per le esigenze di praticità d’uso degli anziani e la vita dinamica degli studenti.

A cura di:

  • Antonella Venuti: R&D Manager

  • Valentina Milite: R&D Food Supplement

Bibliografia

  1. Bruno G., “Phosphatidylserine: Benefits for Children”, Huntington College of Health Sciences, 2014

  2. Gary E. Gibson, Joseph A. Hirsch, Pasquale Fonzetti, Barry D. Jordan, Rosanna T. Cirio, Jessica Elder, “Vitamin B1 (thiamine) and dementia”, Annals of The New York Academy of Sciences, 2016

  3. Hirayama S., Terasawa K., Rabeler R., Hirayama T., Inoue T., Tatsumi Y., Purpura M., Jager R., “The effect of phosphatidylserine administration on memory and symptoms of attention-deficit hyperactivity disorder: a randomised, double-blind, placebo-controlled clinical trial”, Journal of Human Nutrition and Dietetics, 2013

  4. Sherman C., “L’invecchiamento attivo e il cervello. Domande su come funziona la memoria? Come condurre uno stile di vita sano che protegga il cervello”, The Dana Foundation, 2017

  5. Tatimah Peth-Nui, Jintanaporn Wattanathorn, Supaporn Muchimapura, Terdthai Tong-Un, Nawanant Piyavhatkul, Poonsri Rangseekajee, Kornkanok Ingkaninan, Sakchai Vittaya-areekul, “Effects of 12-Week Bacopa monnieri Consumption on Attention, Cognitive Processing, Working Memory, and Functions of Both Cholinergic and Monoaminergic Systems in Healthy Elderly Volunteers”, Hindawi Publishing Corporation, 2012

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